Martedì 01 Dicembre 2015
Nonostante il periodo invernale sia già un evento concreto, quelle che stanno trascorrendo a Reggio Emilia sono giornate molto "calde" e ad essere protagoniste non possono che essere le nostre amate Officine Reggiane. Ancora una volta il Direttore della Gazzetta di Reggio Emilia - Paolo Cagnan - assieme ai suoi collaboratori - ha redatto un articolo dedicato ad un patrimonio unico nel suo genere, dimenticato e snobbato da tutte le autorità più importanti della città: I Treni progettati e prodotti dalle Reggiane.
Alberto Sgarbi storico, appassionato e segretario del SAFRE (Sodalizio Amici Ferrovie Reggiane) dichiara in modo deciso quanto è stato fatto in questi ultimi 20 anni senza che nessuno li abbia mai ascoltati. Di seguito il link all'articolo completo della Gazzetta di Reggio dove troverete foto e video dedicati a questo grande progetto che per cause di "classico menefreghismo reggiano" non ha mai trovato la luce.
Gazzetta di Reggio - Martedì 1 Dicembre 2015 - L'ex ricovero dei treni fa gola a molti
Bastano le seguenti parole per intuire le potenzialità della nostra Storia locale e capire che il significato di "Cultura Turistica" non è presente nel vocabolario Reggiano:
«Abbiamo la fortuna di trovarci in casa un esempio più unico che raro di archeologia industriale. Ma nessuno vuole capirlo. Non possiamo pensare di avere il Museo di Spallanzani e poi... il nulla. Reggio ha un passato importante. Le Officine Reggiane, a differenza di ciò che molti credono, è nata sotto il segno dei treni e solo dopo sono arrivati gli aerei. Un patrimonio industriale unico, eppure le ex Reggiane continuano ad essere ricordate e celebrate per il loro valore storico e politico, ma si dimentica del tutto quello che hanno significato dal punto di vista della tecnologia. E questo è un grave errore».
(Alberto Sgarbi)
Sono parole molto importanti che andrebbero fatte ascoltare/lette a tutti i ragazzi degli istituti tecnici industriali e nelle università: La Tecnologia. Una parola che ha trovato un suo fondamento pratico e sostanzioso nelle Reggiane facendo diventare l'Emilia Romagna la zona in cui, ancor oggi, si trovano i metalmeccanici più bravi del mondo!